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Storytelling aziendale, racconta chi sei e avrai successo [VIDEO]

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ti ricordi il post in cui abbiamo parlato di quegli strumenti della nuova tecnologia utili all’organizzazione di un evento?

Li abbiamo spiegati distribuendoli nelle tre fasi che accompagnano la sua realizzazione e, arrivati all’ultima, abbiamo accennato allo storytelling, strumento fondamentale per la raccolta di materiale volto a ricostruire i punti salienti di un evento. Partendo da questo spunto oggi ci occuperemo di approfondire proprio il significato di storytelling .

Storytelling, ovvero raccontare una storia. Mai come oggi la promozione del proprio business non può prescindere dal raccontare, dal raccontarsi. In un mercato così vasto e denso come quello attuale dove risulta difficile tagliarsi la propria fetta è necessario fare un passo in più, la cui meta finale è la stretta connessione con il proprio pubblico. E ancora, nell’epoca dell’ibridazione del linguaggio, della velocità, dell’offerta compulsiva, dell’alienazione fino alla perdita di senso e di identità è necessario ritrovare un’autenticità, una consapevolezza e un’identificazione nelle scelte e nelle cose che facciamo. Abbiamo bisogno di sentirci parte integrante di qualcosa. Raccontare una storia è quindi il mezzo adatto per intraprendere questo percorso. Per un’azienda però raccontarsi non significa  autopromuoversi né mettere in mostra freddamente i propri prodotti o servizi. Quello che invece deve fare è offrire agli interlocutori un punto di riferimento costante, un valore aggiunto. Qual è l’unità di misura del proprio valore aggiunto? Il livello di emozione, di empatia e di capacità di immedesimarsi con il pubblico che va considerato non più come un potenziale cliente ma come fruitore di un racconto: un racconto di cui il pubblico stesso è anche protagonista.

Come fare

Se vuoi realizzare uno storytelling efficace è necessario partire da una strategia che non sia limitata a un prodotto o a un evento particolare, ma a una costruzione di un’immagine duratura nel tempoDevi analizzare il tuo target di riferimento, le sue necessità, i suoi interessi e connetterli con i valori e la missione del proprio brand e, nel caso specifico, dell’evento. Bisogna trovare una chiave che faccia leva sul pubblico senza però scadere nel solito marketing diretto e tradizionale, sterile e fine a se stesso.

Arriva poi il momento di trasformare tutto in un racconto. Vediamo allora punto per punto quali sono le strategie per ottenere notevoli risultati dallo storytelling aziendale.

  • Conosci il tuo pubblico e i valori che vuoi comunicare
  • Costruisci una trama, che abbia un inizio e una fine, che sia coerente, chiara ma anche flessibile in base all’eventuale vastità dei servizi offerti dall’azienda, ai mutamenti del mercato e delle esigenze del pubblico
  • Usa toni informali che diano al pubblico la sensazione di potersi fidare e di avere sempre un punto di riferimento. Sii semplice, conciso, diretto ma anche in grado di stimolare nel fruitore un’emozione, un’immaginazione e un ricordo.
  • Adatta il racconto alle diverse piattaforme che il web mette a disposizione: sito, social media. Ogni piattaforma infatti ha bisogno di un proprio linguaggio ed è fruibile da un certo tipo di pubblico, come ricordavamo in questo post.
  • Unisci testo a immagini. Mostra e lascia che siano gli elementi audiovisivi a comunicare al pubblico qualcosa, permettendogli di viaggiare con la sua fantasia e di cogliere il significato più adatto a ognuno. Il visual storytelling però merita un capitolo di approfondimento a parte.
  • EMOZIONA. Questo è il punto che riunisce tutto ciò che è stato detto in precedenza e il vero e proprio obiettivo dello storytelling aziendale.

Storytelling aziendale vincente: l’esempio di Dove

Per rendere l’idea di come e quando un’azienda racconta il proprio marchio in maniera efficace, ovvero comunicando quelle emozioni adatte a sintonizzare marchio e target, ti proponiamo l’esempio di Dove.

Il marchio che vende prodotti di bellezza femminili ha basato il suo storytelling sul diffondere l’immagine di donne comuni, non immuni da difetti e, dunque, reali. Il suo racconto è sensibile alle insicurezze delle donne che, in un mondo sempre più competitivo, esigente e incentrato spesso sull’apparire, non sono di certo poche. La donna comune, di tutte le età, provenienza geografica, ceto sociale e con tutte le varie caratteristiche fisiche, ritratta nei momenti più comuni della vita quotidiana è al centro del racconto di Dove. Gli account social media dell’azienda infatti sono pieni di immagini che ritraggono questi momenti della vita con al centro donne comuni.

Andando poi a visitare il sito dell’azienda ci si rende maggiormente conto del grande lavoro che c’è intorno alla costruzione di questo storytelling. Il racconto non è marginale o aggiuntivo. Per Dove è proprio lo storytelling la sua vera e propria missione, ben esplicitata appena si apre il sito e ampiamente documentata quando si va a cliccare sulla sezione La nostra visione.

L’importanza data al lavoro sull’autostima femminile, caratterizzato da ricerche commissionate dall’azienda, sondaggi, workshop volti a raggiungere questo obiettivo sociale, sembra superare quella relativa alla vendita dei loro prodotti. La vera riuscita dello storytelling sta proprio nel celare apparentemente l’autopromozione aziendale per inserire il racconto in un altro piano, nel quale il fruitore può immedesimarsi. Per portare un esempio tangibile di questo meccanismo guarda attentamente il video qui sotto che mette in scena un esperimento operato da Dove per rilevare quanto l’insicurezza delle donne sulla loro bellezza sia inutile e dannosa. Ad alcune donne è stato chiesto di descrivere il proprio aspetto fisico a un disegnatore che, senza vederle e basandosi solo sulle loro descrizioni, ha realizzato un loro ritratto. Finito questo sono entrate altre persone a cui il disegnatore ha chiesto di descrivere le donne di prima, con cui avevano avuto modo di incontrarsi poco prima per realizzarne un altro ritratto. La differenza tra i due disegni, per ogni donna, era evidente. Il ritratto derivato dall’autodescrizione rifletteva una donna molto meno bella rispetto a quello che seguiva le indicazioni di persone esterne che in queste signore hanno visto molta più bellezza rispetto a quanto ne vedevano loro stesse. Emozionante vero? Centrato l’obiettivo. Hai per caso notato la presenza di un qualunque prodotto Dove all’interno del video? No? Perché effettivamente non ce ne è nessuno. Andando avanti con l’analisi del video emergono descrizioni e linguaggio diretto, forte impatto visivo, una trama, una coerenza con la missione aziendale che Dove si è proposta da tempo e un grande risultato con il pubblico di riferimento, le donne. Ecco lo storytelling vincente.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=DrGlJ0odXfM”][/vc_column][/vc_row]

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