
Fase 2, domande, dubbi e idee sul settore degli eventi
Senza una data certa di riapertura non è possibile fare programmazione. E il mondo degli eventi si basa sulla programmazione a lungo termine.
A risentire maggiormente di questa impossibilità di progettare sono i grandi eventi, quelli che in termini di fatturato popolano una buona fetta del mercato nazionale.
A illuminare uno scenario ancora oscuro, se non per lo scambio di pareri e idee permesso, è stata la web conference Come riaprire ai meeting di mercoledì 20 maggio organizzata da Ediman. La conferenza è stata tenuta dalle diverse anime del mondo degli eventi, interrogandosi sul presente e il futuro di un settore che porta milioni di fatturato alle casse italiane e che è il motore di tante attività di cui spesso si conosce solo la facciata: concerti, festival, e manifestazioni di ogni tipo.
Dietro la diffusione di ogni settore c’è l’organizzazione di un evento: un enorme lavoro, una struttura, il personale, la collaborazione senza i quali sarebbe impossibile scambiare conoscenza, creare esperienza e attivare progetti di qualsiasi tipo.
Cosa possiamo fare per colmare una lacuna che, se va bene, potremmo trascinarci fino al 2021 inoltrato? Anche se l’emergenza dovesse terminare definitivamente quanto i partecipanti saranno pronti a prendere parte a eventi potenzialmente pieni di gente e, ancora, a spostarsi da Paese a Paese così frequentemente?
Eventi ibridi e comunicazione
Se la parte presenziale rimane quella più affascinante, imprescindibile, che rende unica l’esperienza di un evento, diventa sempre più necessario trovare soluzioni alternative che oltre a essere più sicure sono foriere di nuove opportunità.
Modernizzare e affinare la tecnica e operatività degli eventi. Concretezza, creatività, proattività e flessibilità. Sono questi gli input e le parole chiave venuti fuori nella scorsa web conference.
Altro tema ricorrente è stato quello degli eventi ibridi: presenze fisiche meno rilevanti per una buona dose di quelle digitali. A giovarne sarebbe non solo l’aspetto della sicurezza ma anche quelli della fruibilità e comodità.
A seguito di queste idee sono emerse però anche tante domande: quanto ne risentirebbe l’aspetto economico, quanto quello tradizionale a cui tutti i professionisti che partecipano agli eventi sono abituati? Quanto l’appetibilità di un incontro presenziale?
Le risposte ai quesiti che ci poniamo in merito al presente e al futuro prossimo degli eventi non possono essere certe. Pianificare un vero e proprio ritorno alla normalità è difficile. Ancora più improbabile pensare che accadrà in tempi prossimi coinvolgendo realtà internazionali e viaggi annessi. Al momento non possiamo che basarci su idee che prendono le mosse da esperimenti concreti: live streaming, webinar, già da tempo in uso nel settore degli eventi.
Soluzioni ibride e una corretta promozione e comunicazione delle stesse potrebbe portare il mercato italiano a competere seriamente con quello straniero, dove questi nuovi immaginari di eventi stanno già prendendo piede.