Detox: un’importante campagna di Greenpeace
Da anni il mondo della moda è al centro di forti critiche e di una campagna di informazione che ne rivela il suo essere poco sostenibile a livello ambientale. Si parla sempre più di fast fashion, una moda a portata di mano con catene di abbigliamento che producono capi a basso costo e di scarsa qualità, offrendo sul mercato collezioni sempre nuove e diverse ad una velocità vertiginosa, con costi elevatissimi per la salute del pianeta. Da qui la sfida Detox lanciata da Greenpeace, ormai nel 2011, con lo scopo di rendere il settore tessile più ecologico e sostenibile, eliminando dalla filiera produttiva tutte le materie tossiche, considerate pericolose e dannose per l’ambiente. Una vera e propria “disintossicazione modaiola” per promuovere scelte più ecocompatibili e meno inquinanti.
Il fast fashion ha imposto ritmi e trend sempre più frenetici, abiti meno costosi, alla portata di tutti, ma che durano sempre meno. Una produzione incontrollata con l’impiego sempre più massiccio di materie inquinanti ed emissioni di Co2, che diventano ogni giorno più opprimenti per l’ambiente. L’inquinamento dell’industria manifatturiera non risparmia le acque, su cui vengono riversati gli scarti della produzione e che arrivano a contaminare mari e oceani.
Ebbene sì, quello dell’industria tessile è uno dei settori più inquinanti al mondo. Il processo produttivo coinvolge lo sfruttamento di un altissimo numero di risorse e materie prime, come ad esempio l’acqua, e l’impiego di prodotti altamente inquinanti, che per rispondere ad una esigenza di mercato sempre più bulimica, vengono utilizzati per produrre a basso costo materiali di infima qualità. E così i trend di oggi, in breve tempo, diventano i rifiuti di domani. Materiali sempre più dannosi dispersi nel pianeta e che contribuiscono pesantemente all’inquinamento da plastica, uno dei problemi ambientali più grave ed urgenti.
La campagna Detox My Fashion di Greenpeace nasce proprio per invertire questa tendenza, trainata dall’iper-produzione e dal consumo incontrollato, partendo dall’eliminazione nella filiera produttiva di sostanze tossiche e altamente inquinanti. Il suo scopo è da sempre quello di coinvolgere tutte le più importanti aziende di moda per ridurre il loro impatto ambientale, passando per una produzione e un consumo più consapevole. Una sensibilizzazione a tutti i livelli per convincere produttori e consumatori che fare meno e fare bene è un’opportunità per tutti.
Nonostante l’iniziale riluttanza delle aziende del settore moda, la campagna Detox si può considerare un successo. Un successo che va avanti ormai da più di dieci anni e che ha coinvolto numerosi brand, tra cui sessanta piccole e grandi imprese italiane che sono riuscite ad invertire la rotta dell’inquinamento, prendendo coscienza dell’impatto generato da tutto il processo produttivo. I grandi traguardi raggiunti da queste aziende grazie alla campagna Detox mostrano che una seconda via è possibile. Produrre utilizzando il meno possibile sostanze nocive e garantendo bassi impatti ambientali si può ed è una realtà che, si spera, diventerà sempre più comune nel mondo dell’industria tessile.