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L’importanza della prevenzione in medicina

Secondo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, una prevenzione efficace si basa su uno stile di vita sano che comprende un’alimentazione equilibrata, assenza di fumo e alcol, la gestione dello stress e una regolare attività fisica, ma anche sull’abitudine a sottoporsi regolarmente a visite mediche e analisi utili a prevenire o monitorare eventuali patologie, tenendo conto anche di possibili predisposizioni genetiche. 

Prendersi cura della propria saluteè un atto di responsabilità individuale e una forma di amore verso se stessi che contribuisce ad allungare le prospettive di vita e a migliorarne la qualità. Allo stesso tempo, rappresenta anche uno degli strumenti più efficaci per promuovere il benessere collettivo e ridurre i costi del sistema sanitario.

Prevenire una malattia, infatti, è spesso più semplice e meno costoso rispetto a curarla una volta che si è manifestata, quindi la prevenzione è da considerarsi un investimento sia sul proprio futuro sia per la comunità. 

I tre livelli della prevenzione

La prevenzione primaria ha l’obiettivo di evitare l’insorgenza di malattie, quindi include una serie di interventi e comportamenti che agiscono sulle cause e sui fattori di rischio.

A livello collettivo è per esempio rappresentata da campagne antifumo o dalla promozione di una sana alimentazione o di stili di vita sani.

La prevenzione secondaria ha come obiettivo quello di identificare precocemente le malattie tramite screening e controlli periodici, così da aumentare le possibilità di cura.

A supporto di tale tipo di prevenzione vengono dedicate, ad esempio, giornate mondiali tematiche centrate sulla salute, come per esempio la Giornata Mondiale contro il Cancro, quella per il Cuore, per il Rene, per il Diabete o la Salute Mentale, che rappresentano più che semplici campagne informative, in quanto sono occasioni per sensibilizzare alla cultura della prevenzione e offrire screening gratuiti, consulenze mediche, incontri con specialisti, workshop sul benessere e attività all’aria aperta, coinvolgendo soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione.

Come dicevamo, dal punto di vista dell’impatto economico investire nella prevenzione consente di ridurre le spese sanitarie e migliorare la produttività della popolazione; in questo senso le Giornate Mondiali rappresentano un’opportunità per sensibilizzare a determinate patologie e di conseguenza alleggerire i costi sulle strutture sanitarie e far sì che il sistema sanitario possa concentrare le risorse su chi ne ha più bisogno.

Ma naturalmente, al di là delle Giornate Mondiali e di altre benemerite iniziative, l’identificazione precoce delle malattie coinvolge sia l’intero sistema sanitario nazionale sia le abitudini di prevenzione del corpo sociale. L’accesso alle cure, la qualità degli screening, l’attenzione alla prevenzione dei singoli, sono alcune delle tematiche complesse che i vari Paesi devono affrontare nell’ambito della prevenzione secondaria.

La prevenzione terziaria si concentra infine sulla limitazione delle complicanze, sul rallentamento della progressione delle malattie e sul miglioramento della qualità di vita delle persone affette da patologie croniche.

Un esempio potrebbe essere rappresentato da programmi di riabilitazione, servizi di ascolto, supporto psicologico e altre risorse di sostegno. La prevenzione terziaria si occupa quindi di limitare gli effetti dannosi di una patologia e coinvolge in primo luogo l’intero settore della riabilitazione e dell’assistenza. Ma, di fatto, la prevenzione terziaria deve avere uno sguardo di ampio respiro, capace di coinvolgere anche altri campi del vivere sociale. Fondamentali in prevenzione terziaria sono quindi anche le misure di supporto all’inserimento nel lavoro, il supporto psicologico, la tutela della libertà di accesso dei pazienti a tutte le strutture della quotidianità.

Questo sguardo ad ampio spettro della prevenzione è alla base anche del concetto di “prevenzione quaternaria”, proposto nel 1986 da Mark Jamoulle. Con tale aggiunta il medico belga desiderava sottolineare l’importanza della limitazione della sovra-medicalizzazione, evitando l’accanimento terapeutico in favore invece di trattamenti capaci di tutelare la qualità di vita del paziente.

La prevenzione medica è quindi un’attività fondamentale e complessa, che coinvolge sia l’intero settore della medicina che ogni singolo cittadino e non può prescindere da interventi sociali che ne favoriscano la diffusione e l’efficacia.

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