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I principali trend degli eventi del 2024

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un sempre più consistente utilizzo della tecnologia per supportare ogni fase di un evento. Una condizione che si è legata senza dubbio allo speciale periodo della pandemia che ci ha colpiti globalmente e che ha ingenerato la necessità di allargare e sviluppare in modo considerevole soluzioni digitali e che poi, ad allarme finito, solo in parte ha ripreso un andamento simile a quello precedente. Il giro economico complessivo del mondo degli eventi è infatti tornato sui livelli del 2019 ma il Covid ha accelerato alcuni cambiamenti che probabilmente ci sarebbero comunque stati negli anni a venire.

Benché il face to face sia infatti comunque tornato alla ribalta, è evidente che le persone abbiano sempre più bisogno di connessioni e di integrare l’online anche durante gli eventi.

Il motivo sembra essere questo: gli eventi ibridi consentono la flessibilità di un evento virtuale e nel contempo un coinvolgimento di persona. Modelli ibridi, quindi, che permettono di soddisfare le esigenze attuali e che creano opportunità nel settore dei meeting e degli eventi, confermando che il virtuale sia destinato comunque a rimanere.

I dati parlano chiaro: secondo recenti sondaggi il 78% degli event planner sta usando la tecnologia, il 71% dichiara che continuerà a utilizzarla, il 67% è convinto che l’ibrido sia il futuro degli eventi e il 97% degli intervistati si aspetta di vedere più eventi ibridi in futuro. Il successo di alcuni player di settore, ad esempio Hopin, una piattaforma per eventi virtuali lanciata a dicembre 2020, conferma la veridicità del trend sottolineato dagli analisti.

Sono interessanti le considerazioni fatte da Howard Givner, founder ed executive director dell‘Event Leadership Institute, secondo cui gli eventi stanno sempre più rafforzando la loro rilevanza per fare PR. In sostanza, gli eventi corporate sono sempre più uno strumento di marketing. Anche questo è in parte merito del virtuale che, a differenza delle location fisiche, non ha limiti nel numero di partecipanti.

Microsoft, per esempio, ha lasciato gratuita la registrazione alla sua conferenza 2020 (che l’anno prima costava più di 2000 euro) ottenendo un numero di partecipazioni superiore alle 190.000. Sono numeri astronomici per un evento aziendale, superiori anche a quelli dei grandi concerti negli stadi. Meno introiti economici diretti, insomma, ma un ritorno d’immagine notevolissimo e l’apertura di nuovi spazi di sponsorizzazione.

Gli eventi virtuali hanno un minor costo, questo permette la realizzazione di più eventi nel corso dell’anno, magari puntellati da uno o due grandi eventi fisici. La tendenza quindi è di realizzare un ciclo di eventi annuali, più che un solo evento fisico. Anche in questo si può notare un avvicinamento tra gli eventi e i ritmi – più serrati – della comunicazione digitale.

Altra importante sottolineatura è stata fatta da Chris Cavanaugh, CFO di Freeman, che ha evidenziato quanto è – e sarà – importante utilizzare i dati che le piattaforme digitali permettono di collezionare ed elaborare, prima durante e dopo l’evento.

Nonostante l’ascesa (veloce) del digitale a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, le connessioni umane sono comunque ancora essenziali (e anzi preziose), anche come trend, nel settore  degli eventi.

Qualche numero dal Global Meeting Exchange del 2023

Il 78% degli intervistati nell’ambito di una interessante ricerca di Accor ha affermato che la spesa per gli eventi è aumentata e che continuerà a farlo ma anche che sarà comunque fondamentale recarsi alle fiere di persona.

I viaggi d’affari sono infatti in crescita, al momento sono solo il 4% in meno rispetto al 2019. Il dato va poi letto in prospettiva, considerando la mancata ripresa del settore in Asia, in particolare in Cina, situazione che però dovrebbe cambiare nei prossimi tre anni portando ulteriore slancio agli eventi aziendali. Inoltre, il 90% delle camere di hotel chiuse sono state completamente riaperte.

È quindi senza dubbio vero che la tecnologia svolge un ruolo sempre più importante, ma c’è anche molta fiducia nel fatto che gli eventi dal vivo saranno sempre più in crescita. Secondo un sondaggio del 2022 dell’UFI Global Exhibition Barometer, quasi il 60% delle persone nel settore MICE ritiene che il Covid abbia decisamente rafforzato la necessità di incontri dal vivo e solo il 5% del campione ritiene invece che gli eventi digitali sostituiranno i live.

Sono insomma molti gli aspetti positivi nell’organizzazione di eventi online. Occorre comunque sempre essere prudenti nel trarre conclusioni definitive o semplicistiche e rimanere attenti a ciò che accade intorno, considerando le varie facce della medaglia. Il settore degli eventi sta insomma lanciandosi con fiducia nell’utilizzo delle nuove tecnologie, ma al contempo sta recuperando – e per molti versi valorizzando – i punti di forza degli eventi tradizionali.

Cosa aspettarsi dagli eventi del futuro

Nell’industria degli eventi si ipotizza quindi un incremento ulteriore, in futuro, degli eventi ibridi, per esempio con pod localizzati e dal vivo collegati anche virtualmente, eventi che si svolgono prevalentemente online ma che offrono pacchetti di aggiornamento per incontri di persona o anche eventi dal vivo che che però offrono anche contenuti online integrativi o d’approfondimento online.

È indubbio che per lavorare negli eventi è ormai sempre più necessario acquisire delle specifiche skill nell’ambito del digitale, tanto che l’Event Leadership Statunitense ha rilasciato nuove certificazioni. Competenze che, oltre agli eventi ibridi, coinvolgono anche la privacy e la protezione dei dati e, naturalmente, l’intelligenza artificiale.

I grandi passi avanti dell’IA, infatti, possono permettere anche al settore degli eventi di usufruire di soluzioni più convenienti, complete e immersive. Da questo punto di vista il momento attuale deve essere considerato un periodo di grande trasformazione. Al punto che, a seguito di tali cambiamenti, anche la definizione stessa di “evento” potrebbe subire un rimodellamento in termini di struttura, contenuto e sede.

Creare esperienze piuttosto che fornire “semplicemente” sale riunioni, permette infatti di allargare gli orizzonti e definire nuovi obiettivi. Anche la sostenibilità entra a far parte di questa nuova tendenza: minori emissioni di CO2, minore produzione di rifiuti, maggiore risparmio sulle fonti energetiche e per quanto riguarda i trasporti. E’ l’idea stessa di produttività nel suo complesso a subire una trasformazione e sono sempre più frequenti le voci che incentivano un sistema di produttività “più morbida”, ossia con ritmi meno serrati, sostenibili e che tengano conto del benessere complessivo delle persone.

L’impennata in positivo che l’industria degli eventi sta avendo dopo il 2020 prosegue e la scia generale dei trend del 2023 e della ripresa post pandemica in generale, continua con costanza. L’augurio è che si acquisisca una sempre maggiore consapevolezza di ciò che sta accadendo in modo da riuscire a sfruttare in modo evolutivo i tanti cambiamenti che il settore sta vivendo.

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